Estonia

Estonia

Stato che faceva parte dell’ex Unione Sovietica e che ha ottenuto la definitiva indipendenza a partire dal 1994, anche se già dal 1992 si era assicurata un’ampia autonomia.
L’agricoltura e l’industria agroalimentare costituiscono i settori tradizionali e più importanti dell’economia del paese ed una grossa espansione, negli ultimi anni, ha ricevuto anche il settore terziario grazie al commercio e ai servizi turistici.
Per quanto riguarda più direttamente i rapporti con l’Unione europea, l’Estonia fa firmato il 12 giugno 1995, insieme alla Lettonia e alla Lituania, l’accordo europeo (v.) ed ha presentato nello stesso anno domanda di adesione (v.) all’Unione.
Tra i paesi che hanno presentato domanda di adesione la Comunità ha distinto fra quelli che, grazie al loro particolare sforzo di adeguamento legislativo, economico, sociale e culturale ricadono nel primo gruppo e quelli facenti parte del secondo gruppo che avranno, invece, un cammino più lungo da percorrere sulla strada dell’Unione: in questa suddivisione l’Estonia è l’unico Stato baltico a rientrare nel primo gruppo.
Il 12 dicembre 1997 si è aperto a Lussemburgo il vertice con il quale si sono predisposti gli strumenti utili ad avviare quel processo di ampliamento (v.) in grado di includere gradualmente tutti gli Stati che intendano far parte dell’Unione. Tra le decisioni prese a Lussemburgo, oltre alla istituzione di una Conferenza permanente sull’allargamento, si è predisposto l’avvio dei negoziati bilaterali con i sei paesi del primo gruppo.
La prima Conferenza europea si è tenuta a Londra ed ha messo in luce la necessità di una più stretta collaborazione di tutti i paesi partecipanti allo scopo di risolvere i problemi legati alla criminalità organizzata ed alle politiche ambientali (v. >Politica dell’ambiente).
Il 31 marzo 1998 si sono aperti i negoziati bilaterali di adesione con i sei paesi del primo gruppo tra i quali, come già si è detto, figura l’Estonia.
Il Consiglio europeo ha tenuto a precisare che la contemporanea apertura dei negoziati non significherà che questi paesi arriveranno insieme a concluderli. Infatti ciascuno di essi condurrà il negoziato in tempi coerenti ai risultati che sarà riuscito a raggiungere.
La Commissione europea ha particolarmente apprezzato i progressi compiuti dall’Estonia in termini di stabilità delle istituzioni, rispetto dei diritti umani (v.) e tutela delle minoranze.
Tra gli sforzi compiuti dall’Estonia vanno sicuramente annoverati lo sviluppo del processo di privatizzazione, l’ammodernamento del sistema bancario e l’abolizione dei dazi sulle importazioni.
Attualmente quella dell’Estonia viene definita, dall’Agenda 2000 (v.), una economia di mercato funzionante che a medio termine sarà in grado di partecipare a pieno titolo al mercato unico (v.) e fronteggiarne la pressione concorrenziale che ne deriverà.
Sul cammino del paese verso l’Unione, però, non mancano gli ostacoli. L’Estonia infatti dovrebbe intensificare gli investimenti nel settore dell’ambiente, rafforzare la propria competitività nei settori dell’energia e dei trasporti, risolvere un preoccupante deficit commerciale e rafforzare la struttura amministrativa.