ECU verde

ECU verde

Uno dei principali obiettivi della politica agricola comunitaria (v. PAC) era quello di garantire il reddito dei produttori agricoli; a tal fine uno degli strumenti ideati era quello di fissare dei prezzi per ciascun prodotto agricolo applicabile su tutto il territorio comunitario (v.) e in grado di assicurare un reddito stabile agli agricoltori.
Nei primi anni di applicazione della politica agricola i prezzi fissati erano sostanzialmente stabili e non variavano eccessivamente rispetto ai prezzi effettivi di mercato. Con la fine del sistema dei cambi fissi (v.) inaugurato a Bretton Woods (v.) i prezzi fissati subivano continui spostamenti rispetto ai prezzi effettivamente praticati sul mercato, a causa delle continue svalutazioni e rivalutazioni delle monete europee; fu allora deciso di stabilire dei prezzi fittizi dei vari prodotti agricoli espressi nelle diverse valute nazionali (lira verde, franco verde, marco verde etc.) agganciate ad un valore ugualmente fittizio dell’ECU (verde, appunto, in quanto riferito al valore dei prezzi dei prodotti agricoli). Al riallineamento tra i prezzi fittizi e quelli reali si provvedeva attraverso i cd. importi compensativi monetari (v. ICM).
Il sistema dell’ECU verde, già ampiamente ridimensionato con le varie riforme della politica agricola comunitaria, è scomparso con l’introduzione dell’euro (v.) come moneta unica delle Comunità: senza oscillazioni, infatti, non è più necessario garantire alcuna compensazione rispetto ai prezzi fissati.