Dichiarazione transatlantica
Dichiarazione transatlantica
Si tratta di una dichiarazione adottata nel corso del vertice tra l’Unione europea e gli Stati Uniti (v.) il 18 maggio 1998, con la quale si poneva l’accento sulla necessità di intensificare le reciproche relazioni commerciali, attivando una maggiore cooperazione e negoziazione fra le parti. La dichiarazione è stata successivamente completata da un dettagliato piano d’azione, frutto di una difficile negoziazione tra la Commissione europea e i rappresentanti statunitensi, firmato il 9 novembre 1998 a Bruxelles.
L’obiettivo è essenzialmente quello di eliminare, entro il 2012, le barriere doganali (v.) che ancora esistono nello scambio transatlantico di beni, servizi e diritti di proprietà intellettuale.
I promotori del piano sono convinti che questo progetto servirà da stimolo per entrambe le economie ed apporterà, inoltre, benefici sia per gli operatori del commercio sia per i consumatori. Per i primi si profila una maggiore libertà di mercato, grazie alla volontà di abbattere le attuali barriere commerciali, e per i secondi si prevede una maggiore attenzione per le tematiche ambientaliste.
Secondo quanto stabilito dal piano d’azione le relazioni che s’instaurano attraverso la partnership transatlantica assumono un certo peso sia in campo bilaterale sia in quello multilaterale.
Al centro delle relazioni bilaterali si situano gli sforzi per una migliore regolamentazione degli scambi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che creeranno nuove opportunità non solo in campo economico, ma anche per ciò che riguarda il lavoro, la protezione della salute e dell’ambiente.
Nell’ambito delle relazioni multilaterali il piano d’azione aprirà un dialogo volto a raggiungere un’intesa comune sulle future prospettive e problematiche legate al commercio multilaterale, in particolare nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (v. WTO).
Si tratta di una dichiarazione adottata nel corso del vertice tra l’Unione europea e gli Stati Uniti (v.) il 18 maggio 1998, con la quale si poneva l’accento sulla necessità di intensificare le reciproche relazioni commerciali, attivando una maggiore cooperazione e negoziazione fra le parti. La dichiarazione è stata successivamente completata da un dettagliato piano d’azione, frutto di una difficile negoziazione tra la Commissione europea e i rappresentanti statunitensi, firmato il 9 novembre 1998 a Bruxelles.
L’obiettivo è essenzialmente quello di eliminare, entro il 2012, le barriere doganali (v.) che ancora esistono nello scambio transatlantico di beni, servizi e diritti di proprietà intellettuale.
I promotori del piano sono convinti che questo progetto servirà da stimolo per entrambe le economie ed apporterà, inoltre, benefici sia per gli operatori del commercio sia per i consumatori. Per i primi si profila una maggiore libertà di mercato, grazie alla volontà di abbattere le attuali barriere commerciali, e per i secondi si prevede una maggiore attenzione per le tematiche ambientaliste.
Secondo quanto stabilito dal piano d’azione le relazioni che s’instaurano attraverso la partnership transatlantica assumono un certo peso sia in campo bilaterale sia in quello multilaterale.
Al centro delle relazioni bilaterali si situano gli sforzi per una migliore regolamentazione degli scambi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che creeranno nuove opportunità non solo in campo economico, ma anche per ciò che riguarda il lavoro, la protezione della salute e dell’ambiente.
Nell’ambito delle relazioni multilaterali il piano d’azione aprirà un dialogo volto a raggiungere un’intesa comune sulle future prospettive e problematiche legate al commercio multilaterale, in particolare nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (v. WTO).