Dematerializzazione dei titoli di credito
Dematerializzazione dei titoli di credito artt. 28-46 D.Lgs. 24 giugno 1998, n. 213
Progressiva perdita di importanza del supporto cartaceo nei titoli di credito che ha interessato prevalentemente i titoli azionari ed obbligazionari.
Tale fenomeno può portare alla totale soppressione del supporto cartaceo (in tal caso questo non viene emesso e il credito si sostanzia in una scrittura contabile) o può riguardare solamente la circolazione del credito, che avviene attraverso operazioni di giroconto contabile e non tramite la materiale consegna del titolo.
In vista dell’introduzione dell’euro (v.), il Governo italiano ha disposto la progressiva dematerializzazione degli strumenti finanziari pubblici e privati.
Secondo quanto disposto dal titolo V del D.Lgs.213/98, è scomparsa la forma cartacea dei titoli di Stato e la loro emissione avviene solo attraverso scritture contabili centralizzate; in realtà già dal luglio 1998 i titoli di Stato non esistono più sotto forma di certificati di carta.
Il processo di dematerializzazione, che si è concluso il 31 dicembre 1998, è stato effettuato attraverso un sistema di gestione accentrata. Questo sistema prevede l’iscrizione dei titoli di Stato in un conto titoli elettronico, acceso per ogni cliente, presso le banche o altri intermediari finanziari abilitati: in tal modo non solo è stata agevolata e velocizzata la loro negoziazione ma si sono ottenuti numerosi vantaggi per lo Stato, che può risparmiare sui costi di stampa, e per il risparmiatore che non è più in possesso di titoli che possono essere perduti, rubati, falsificati e che può farsi accreditare direttamente sul proprio conto gli interessi maturati, senza la presentazione di cedole.
Progressiva perdita di importanza del supporto cartaceo nei titoli di credito che ha interessato prevalentemente i titoli azionari ed obbligazionari.
Tale fenomeno può portare alla totale soppressione del supporto cartaceo (in tal caso questo non viene emesso e il credito si sostanzia in una scrittura contabile) o può riguardare solamente la circolazione del credito, che avviene attraverso operazioni di giroconto contabile e non tramite la materiale consegna del titolo.
In vista dell’introduzione dell’euro (v.), il Governo italiano ha disposto la progressiva dematerializzazione degli strumenti finanziari pubblici e privati.
Secondo quanto disposto dal titolo V del D.Lgs.213/98, è scomparsa la forma cartacea dei titoli di Stato e la loro emissione avviene solo attraverso scritture contabili centralizzate; in realtà già dal luglio 1998 i titoli di Stato non esistono più sotto forma di certificati di carta.
Il processo di dematerializzazione, che si è concluso il 31 dicembre 1998, è stato effettuato attraverso un sistema di gestione accentrata. Questo sistema prevede l’iscrizione dei titoli di Stato in un conto titoli elettronico, acceso per ogni cliente, presso le banche o altri intermediari finanziari abilitati: in tal modo non solo è stata agevolata e velocizzata la loro negoziazione ma si sono ottenuti numerosi vantaggi per lo Stato, che può risparmiare sui costi di stampa, e per il risparmiatore che non è più in possesso di titoli che possono essere perduti, rubati, falsificati e che può farsi accreditare direttamente sul proprio conto gli interessi maturati, senza la presentazione di cedole.