De Gaulle Charles
De Gaulle Charles (Lilla 1890 - Colombey-les-Deux-Eglises 1970)
Già membro del governo francese in esilio a Londra durante la seconda guerra mondiale, il generale De Gaulle divenne Presidente della Repubblica il 21 dicembre 1958, in seguito alla crisi algerina.
Nel corso del suo lungo mandato non manifestò mai un eccessivo entusiasmo per il progetto di integrazione europea; le priorità della politica gaullista erano di ristabilire il prestigio e l’indipendenza nazionale, risolvere il problema algerino e riaffermare il fondamentale ruolo della Francia nel mutato scenario politico del dopoguerra. In questo contesto le Comunità europee rappresentavano per il Presidente francese uno scenario fondamentale per riaffermare l’influenza francese sul continente e stabilire un contrappeso all’asse anglo-statunitense; fu anche per questo motivo che bloccò per ben due volte (nel 1963 e nel 1967) l’adesione del Regno Unito (v.) alle Comunità.
La stessa Comunità europea finì con l’essere fortemente influenzata dalla politica del presidente francese ed il progetto di integrazione europea si allontanò sempre di più dalla creazione di un potere sovranazionale andando a coincidere, invece, con l’idea di una Europa delle patrie (v.) nella quale ogni Stato membro conservava la sua piena sovranità; una concezione del processo di integrazione europeo che in larga parte coincideva con quella dei confederalisti (v.)
Nonostante questa particolare visione europeista, che lo portò anche a scontrarsi con la Commissione europea (v. Crisi della sedia vuota), molte delle idee di De Gaulle furono successivamente riprese, come ad esempio la creazione del Consiglio europeo (v.), inteso a rafforzare il ruolo degli Stati nelle decisioni da prendere in ambito comunitario.
Già membro del governo francese in esilio a Londra durante la seconda guerra mondiale, il generale De Gaulle divenne Presidente della Repubblica il 21 dicembre 1958, in seguito alla crisi algerina.
Nel corso del suo lungo mandato non manifestò mai un eccessivo entusiasmo per il progetto di integrazione europea; le priorità della politica gaullista erano di ristabilire il prestigio e l’indipendenza nazionale, risolvere il problema algerino e riaffermare il fondamentale ruolo della Francia nel mutato scenario politico del dopoguerra. In questo contesto le Comunità europee rappresentavano per il Presidente francese uno scenario fondamentale per riaffermare l’influenza francese sul continente e stabilire un contrappeso all’asse anglo-statunitense; fu anche per questo motivo che bloccò per ben due volte (nel 1963 e nel 1967) l’adesione del Regno Unito (v.) alle Comunità.
La stessa Comunità europea finì con l’essere fortemente influenzata dalla politica del presidente francese ed il progetto di integrazione europea si allontanò sempre di più dalla creazione di un potere sovranazionale andando a coincidere, invece, con l’idea di una Europa delle patrie (v.) nella quale ogni Stato membro conservava la sua piena sovranità; una concezione del processo di integrazione europeo che in larga parte coincideva con quella dei confederalisti (v.)
Nonostante questa particolare visione europeista, che lo portò anche a scontrarsi con la Commissione europea (v. Crisi della sedia vuota), molte delle idee di De Gaulle furono successivamente riprese, come ad esempio la creazione del Consiglio europeo (v.), inteso a rafforzare il ruolo degli Stati nelle decisioni da prendere in ambito comunitario.