CPE [Cooperazione Politica Europea]
CPE [Cooperazione Politica Europea]
Insieme di procedure informali volte ad armonizzare le posizioni degli Stati membri in campo politico.
I trattati istitutivi delle Comunità europee non facevano rientrare tra gli scopi comunitari, prevalentemente economici e sociali, la cooperazione politica; ma questo obiettivo non è stato mai completamente perso di vista dal momento che il processo d’integrazione economica non poteva prescindere dalla cooperazione politica e culturale. È con il vertice dell’Aja del 1969 che si è dato inizio alla cooperazione politica europea, demandando ai ministri degli Affari esteri degli Stati membri il compito di studiare “il modo migliore per realizzare progressi sul piano dell’unificazione politica nella prospettiva dell’ampliamento (v.)”. Il mandato si concretizzava l’anno seguente quando alla Conferenza di Lussemburgo fu approvato il primo rapporto Davignon (v.) che istituzionalizzò la cooperazione politica europea. Nel rapporto erano infatti previste riunioni semestrali dei ministri degli affari esteri degli Stati membri della Comunità; colloqui semestrali dei ministri con i membri della Commissione politica del Parlamento europeo; una comunicazione annuale del Presidente del Consiglio dei ministri al Parlamento europeo sui progetti in materia di cooperazione politica; l’istituzione di un Comitato politico.
In seguito i contenuti e le linee direttrici della cooperazione politica furono ripresi nel rapporto Tindemans (v.) del 1975, e in molte altre occasioni ma è soltanto con il Trattato di Maastricht che la cooperazione politica entra a far parte a pieno titolo degli obiettivi comunitari, anche se viene gestita al di fuori delle strutture istituzionali delle Comunità. Gli articoli del Trattato sull’Unione Europea relativi alla politica estera e di sicurezza comune (v. PESC) non sono, infatti, integrati nei Trattati istitutivi delle tre Comunità: secondo la stessa espressione del Trattato di Maastricht essa forma uno dei tre pilastri (v. >Pilastri dell’Unione europea) su cui è fondata l’Unione Europea (cioè: le tre Comunità + la politica estera e di sicurezza comune + la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni).
Insieme di procedure informali volte ad armonizzare le posizioni degli Stati membri in campo politico.
I trattati istitutivi delle Comunità europee non facevano rientrare tra gli scopi comunitari, prevalentemente economici e sociali, la cooperazione politica; ma questo obiettivo non è stato mai completamente perso di vista dal momento che il processo d’integrazione economica non poteva prescindere dalla cooperazione politica e culturale. È con il vertice dell’Aja del 1969 che si è dato inizio alla cooperazione politica europea, demandando ai ministri degli Affari esteri degli Stati membri il compito di studiare “il modo migliore per realizzare progressi sul piano dell’unificazione politica nella prospettiva dell’ampliamento (v.)”. Il mandato si concretizzava l’anno seguente quando alla Conferenza di Lussemburgo fu approvato il primo rapporto Davignon (v.) che istituzionalizzò la cooperazione politica europea. Nel rapporto erano infatti previste riunioni semestrali dei ministri degli affari esteri degli Stati membri della Comunità; colloqui semestrali dei ministri con i membri della Commissione politica del Parlamento europeo; una comunicazione annuale del Presidente del Consiglio dei ministri al Parlamento europeo sui progetti in materia di cooperazione politica; l’istituzione di un Comitato politico.
In seguito i contenuti e le linee direttrici della cooperazione politica furono ripresi nel rapporto Tindemans (v.) del 1975, e in molte altre occasioni ma è soltanto con il Trattato di Maastricht che la cooperazione politica entra a far parte a pieno titolo degli obiettivi comunitari, anche se viene gestita al di fuori delle strutture istituzionali delle Comunità. Gli articoli del Trattato sull’Unione Europea relativi alla politica estera e di sicurezza comune (v. PESC) non sono, infatti, integrati nei Trattati istitutivi delle tre Comunità: secondo la stessa espressione del Trattato di Maastricht essa forma uno dei tre pilastri (v. >Pilastri dell’Unione europea) su cui è fondata l’Unione Europea (cioè: le tre Comunità + la politica estera e di sicurezza comune + la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni).