Costi della non-Europa
Costi della non-Europa
Espressione che indica i benefici economici e sociali persi da ciascuno degli Stati membri della Comunità a causa della mancata costituzione di uno “spazio europeo omogeneo”. Uno studio sui costi della non-Europa fu affidato nel 1986 da J. Delors, Presidente della Commissione, all’italiano Paolo Cecchini che dopo 2 anni, nel marzo 1988, pubblicò un rapporto (v. Rapporto Cecchini) in cui calcolava l’impatto economico negativo delle barriere tecniche (v.) e delle barriere doganali (v.). In esso veniva stimato che la costruzione del mercato unico (v.) europeo avrebbe permesso la creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, una crescita supplementare del prodotto interno comunitario pari al 5% e benefici economici per un totale di 200 miliardi di ECU (v.) (ai prezzi del 1988).
Espressione che indica i benefici economici e sociali persi da ciascuno degli Stati membri della Comunità a causa della mancata costituzione di uno “spazio europeo omogeneo”. Uno studio sui costi della non-Europa fu affidato nel 1986 da J. Delors, Presidente della Commissione, all’italiano Paolo Cecchini che dopo 2 anni, nel marzo 1988, pubblicò un rapporto (v. Rapporto Cecchini) in cui calcolava l’impatto economico negativo delle barriere tecniche (v.) e delle barriere doganali (v.). In esso veniva stimato che la costruzione del mercato unico (v.) europeo avrebbe permesso la creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, una crescita supplementare del prodotto interno comunitario pari al 5% e benefici economici per un totale di 200 miliardi di ECU (v.) (ai prezzi del 1988).