Cooperazione intergovernativa

Cooperazione intergovernativa

Con l’istituzione delle Comunità europee è stato creato un modello di organizzazione internazionale (v.) che fino ad allora non aveva precedenti; con la nascita delle Comunità gli Stati membri non hanno semplicemente deciso di regolamentare alcuni aspetti dei loro rapporti ma hanno completamente ceduto i loro poteri ad altri organismi in determinati settori, realizzando un modello particolare di integrazione identificata nell’organizzazione sovranazionale (v.).
Tuttavia queste limitazioni di sovranità valgono soltanto per le materie esplicitamente indicate da Trattati istitutivi, alle quali si applica il cd. metodo comunitario (v.). In altri campi gli Stati membri hanno comunque avviato delle forme di cooperazione, senza tuttavia rinunciare completamente alla loro sovranità, avvalendosi di strumenti tipici del diritto internazionale (in particolare le convenzioni) ed escludendo quasi del tutto gli organi comunitari.
Il principale settore nel quale gli Stati continuano a preferire la cooperazione intergovernativa è quella della politica estera e di sicurezza comune (v. PESC). In altre occasioni la cooperazione tra Stati è stato il primo passo verso una successiva comunitarizzazione (v.) di determinate politiche comuni, come è avvenuto per la cooperazione in materia di giustizia e affari interni (v. CGAI).