Convenzioni di Lomé
Convenzioni di Lomé
Serie di accordi di associazione (v.) conclusi a Lomé (Togo) tra la Comunità e i Paesi ACP (v.) per il coordinamento della politica comunitaria volta a favorire lo sviluppo dei paesi aderenti (v. Politica di cooperazione allo sviluppo).
I precedenti delle Convenzioni di Lomé si possono rintracciare nelle due Convenzioni di Yaoundé (v.) concluse nel 1964 e nel 1970 tra la CE e diversi Stati africani, ex colonie di alcuni paesi europei.
Le Convenzioni di Lomé sono state stipulate nel 1975, nel 1979 e nel 1984, con validità di 5 anni, e nel 1990, con validità di 10 anni.
Il sistema da esse delineato si articola su strumenti diversi, che vanno dalla cooperazione commerciale a quella finanziaria e tecnica.
Per ciò che concerne la cooperazione commerciale, è stato istituito un sistema di preferenze generalizzate (v. SPG), che prevede la concessione ai paesi in via di sviluppo (v. PVS) di agevolazioni tariffarie, senza reciprocità. Il sistema delle preferenze generalizzate è attuato mediante la fissazione, per ogni Stato ACP, di contingentamenti (v.) di esportazione, superati i quali vengono applicati i normali dazi doganali (v.).
Accanto alla cooperazione commerciale, le Convenzioni di Lomé attuano la cooperazione finanziaria. A tale attività vanno ricondotti i sistemi di stabilizzazione dei proventi delle esportazioni (v. Stabex; Sysmin) di prodotti primari, del ferro e dei minerali non ferrosi, oltre che il finanziamento di progetti e programmi di sviluppo economico, tecnico e sociale attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo (v. FES).
La cooperazione tecnica si basa, oltre che sul sostegno finanziario, anche sulla cooperazione industriale e agricola e su altri incentivi quali la concessione di borse di studio ecc.
L’approccio che sta alla base della politica di Lomé è di tipo globale e realizza una cooperazione multilaterale volta ad incentivare lo sviluppo in un ambito geograficamente definito.
Serie di accordi di associazione (v.) conclusi a Lomé (Togo) tra la Comunità e i Paesi ACP (v.) per il coordinamento della politica comunitaria volta a favorire lo sviluppo dei paesi aderenti (v. Politica di cooperazione allo sviluppo).
I precedenti delle Convenzioni di Lomé si possono rintracciare nelle due Convenzioni di Yaoundé (v.) concluse nel 1964 e nel 1970 tra la CE e diversi Stati africani, ex colonie di alcuni paesi europei.
Le Convenzioni di Lomé sono state stipulate nel 1975, nel 1979 e nel 1984, con validità di 5 anni, e nel 1990, con validità di 10 anni.
Il sistema da esse delineato si articola su strumenti diversi, che vanno dalla cooperazione commerciale a quella finanziaria e tecnica.
Per ciò che concerne la cooperazione commerciale, è stato istituito un sistema di preferenze generalizzate (v. SPG), che prevede la concessione ai paesi in via di sviluppo (v. PVS) di agevolazioni tariffarie, senza reciprocità. Il sistema delle preferenze generalizzate è attuato mediante la fissazione, per ogni Stato ACP, di contingentamenti (v.) di esportazione, superati i quali vengono applicati i normali dazi doganali (v.).
Accanto alla cooperazione commerciale, le Convenzioni di Lomé attuano la cooperazione finanziaria. A tale attività vanno ricondotti i sistemi di stabilizzazione dei proventi delle esportazioni (v. Stabex; Sysmin) di prodotti primari, del ferro e dei minerali non ferrosi, oltre che il finanziamento di progetti e programmi di sviluppo economico, tecnico e sociale attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo (v. FES).
La cooperazione tecnica si basa, oltre che sul sostegno finanziario, anche sulla cooperazione industriale e agricola e su altri incentivi quali la concessione di borse di studio ecc.
L’approccio che sta alla base della politica di Lomé è di tipo globale e realizza una cooperazione multilaterale volta ad incentivare lo sviluppo in un ambito geograficamente definito.