Cipro
Cipro
Già legato alla Comunità da un accordo di associazione (v.), è attualmente tra i paesi candidati per entrare a far parte dell’Unione europea.
L’accordo di associazione tra Cipro e la Comunità, siglato nel 1973, comprende due fasi.
La prima fase conclusasi nel 1987 prevedeva la graduale riduzione dei dazi doganali (v.) ciprioti sui prodotti agricoli ed industriali di origine comunitaria.
La seconda fase iniziata nel 1988 è divisa in due periodi: 1988-1997 e 1997-2002.
Nel primo periodo la Repubblica cipriota ha dovuto ulteriormente ridurre i dazi doganali sui prodotti agricoli ed industriali, ed adottare la tariffa doganale comunitaria (v. TDC).
Nel secondo periodo è invece prevista la liberalizzazione totale della circolazione delle merci.
I grandi sforzi compiuti in campo economico dal governo cipriota per stare al passo con i paesi appartenenti alla Comunità europea, alla quale ha fatto domanda di adesione (v.) nel 1990, sono stati premiati con la decisione degli organi competenti di includere Cipro tra i paesi partecipanti ai negoziati di adesione all’UE che si sono aperti ufficialmente a Londra il 31 marzo 1998.
L’entrata di Cipro nell’Unione europea non appare però così facile come probabilmente sperano le parti contraenti.
Tali perplessità nascono dalla ormai ultraventennale difficile situazione politica di Cipro. Dal 1974 infatti, la parte settentrionale dell’isola è occupata dalla Turchia; ciò ha creato nell’isola oltre gli inevitabili conflitti, spesso violenti, tra la popolazione di origine greca e quella di origine turca, anche squilibri economici tra la parte meridionale, più ricca e sviluppata, e la parte settentrionale caratterizzata da un più basso reddito medio e da una forte dipendenza dal settore pubblico. L’unica soluzione per una rapida e pacifica conclusione dei negoziati per l’adesione di Cipro appare dunque un’intesa politica fra il governo turco e quello greco.
Già legato alla Comunità da un accordo di associazione (v.), è attualmente tra i paesi candidati per entrare a far parte dell’Unione europea.
L’accordo di associazione tra Cipro e la Comunità, siglato nel 1973, comprende due fasi.
La prima fase conclusasi nel 1987 prevedeva la graduale riduzione dei dazi doganali (v.) ciprioti sui prodotti agricoli ed industriali di origine comunitaria.
La seconda fase iniziata nel 1988 è divisa in due periodi: 1988-1997 e 1997-2002.
Nel primo periodo la Repubblica cipriota ha dovuto ulteriormente ridurre i dazi doganali sui prodotti agricoli ed industriali, ed adottare la tariffa doganale comunitaria (v. TDC).
Nel secondo periodo è invece prevista la liberalizzazione totale della circolazione delle merci.
I grandi sforzi compiuti in campo economico dal governo cipriota per stare al passo con i paesi appartenenti alla Comunità europea, alla quale ha fatto domanda di adesione (v.) nel 1990, sono stati premiati con la decisione degli organi competenti di includere Cipro tra i paesi partecipanti ai negoziati di adesione all’UE che si sono aperti ufficialmente a Londra il 31 marzo 1998.
L’entrata di Cipro nell’Unione europea non appare però così facile come probabilmente sperano le parti contraenti.
Tali perplessità nascono dalla ormai ultraventennale difficile situazione politica di Cipro. Dal 1974 infatti, la parte settentrionale dell’isola è occupata dalla Turchia; ciò ha creato nell’isola oltre gli inevitabili conflitti, spesso violenti, tra la popolazione di origine greca e quella di origine turca, anche squilibri economici tra la parte meridionale, più ricca e sviluppata, e la parte settentrionale caratterizzata da un più basso reddito medio e da una forte dipendenza dal settore pubblico. L’unica soluzione per una rapida e pacifica conclusione dei negoziati per l’adesione di Cipro appare dunque un’intesa politica fra il governo turco e quello greco.