Cerchi concentrici

Cerchi concentrici

Concetto che sta ad indicare una nuova struttura dell’Europa basata su gruppi di Stati che hanno raggiunto diversi livelli di integrazione.
Gli Stati membri dell’Unione europea occuperebbero il cerchio di diritto comune, i paesi in attesa di adesione (v.) il cerchio dei più vicini, mentre l’appartenenza ai cerchi più ristretti implicherebbe una cooperazione rafforzata (v. Principio della cooperazione rafforzata) in settori specifici all’interno dell’Unione.
Il concetto è stato elaborato per la prima volta da Jacques Delors (v.) nel 1989. Nella sua formula, egli collocava al centro una unione di tipo federale; il secondo cerchio racchiudeva lo spazio economico europeo (v. SEE), mentre il terzo cerchio raggruppava gli Stati dell’Europa centrale ed orientale (v. PECO) che erano legati all’Unione da un rapporto di cooperazione politica ed economica; un ultimo cerchio in cui si collocava una confederazione (v.) europea da integrare con il >Consiglio d’Europa (v.) e con i paesi membri dell’OCSE (v.).
Il modello di unione a cerchi concentrici è stato utilizzato anche per indicare il modo in cui l’organizzazione europea dovrebbe operare. Il nucleo centrale è costituito dalle attività alle quali devono partecipare tutti gli Stati membri; il secondo cerchio ricomprende le attività alle quali gli Stati possono partecipare, secondo le proprie volontà; il terzo cerchio, il più lontano dal nucleo, prevede tutte quelle attività nelle quali possono essere coinvolti gli Stati terzi.
Mentre per le attività del primo cerchio va applicato il metodo comunitario (v.) per le altre può essere adottato il metodo intergovernativo (v.).