Carta europea
Carta europea
È il nome che viene comunemente attribuito a quella che dovrebbe diventare la Carta costituzionale dell’Unione, nella quale elencare i principi fondamentali dell’ordinamento comunitario, il suo assetto istituzionale e i rapporti tra cittadini e istituzioni.
Un testo allegato alla Carta accoglierebbe tutte le disposizioni contenute nei vari trattati e relativi alle competenze dell’Unione e al loro esercizio.
Attualmente i trattati comunitari contengono un coacervo di disposizioni succedutesi nel tempo e scarsamente coordinate fra loro. Inoltre mancano precisi riferimenti ai principi generali di diritto comunitario (v.) e, nonostante le innovazioni del Trattato di Maastricht e di quello di Amsterdam, non vi è una chiara disciplina della tutela dei diritti umani (v.).
Quando furono redatti i trattati istitutivi, infatti, non era ben chiaro l’assetto che avrebbe avuto l’ordinamento comunitario e, soprattutto, era prevalente l’idea che si trattasse di una semplice cooperazione di tipo economico.
Il successivo sviluppo, che ha portato all’istituzione di un’organizzazione sovranazionale (v.), non è stato accompagnato da un parallelo adeguamento dei trattati istitutivi, che nel corso degli anni hanno subito solo modifiche e integrazioni, ma mai una organica revisione.
Un primo tentativo di razionalizzare i testi giuridici di base è stato avviato nel corso del Consiglio europeo di Colonia del 1999, con il conferimento del mandato per l’elaborazione di una >Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (v.).
È il nome che viene comunemente attribuito a quella che dovrebbe diventare la Carta costituzionale dell’Unione, nella quale elencare i principi fondamentali dell’ordinamento comunitario, il suo assetto istituzionale e i rapporti tra cittadini e istituzioni.
Un testo allegato alla Carta accoglierebbe tutte le disposizioni contenute nei vari trattati e relativi alle competenze dell’Unione e al loro esercizio.
Attualmente i trattati comunitari contengono un coacervo di disposizioni succedutesi nel tempo e scarsamente coordinate fra loro. Inoltre mancano precisi riferimenti ai principi generali di diritto comunitario (v.) e, nonostante le innovazioni del Trattato di Maastricht e di quello di Amsterdam, non vi è una chiara disciplina della tutela dei diritti umani (v.).
Quando furono redatti i trattati istitutivi, infatti, non era ben chiaro l’assetto che avrebbe avuto l’ordinamento comunitario e, soprattutto, era prevalente l’idea che si trattasse di una semplice cooperazione di tipo economico.
Il successivo sviluppo, che ha portato all’istituzione di un’organizzazione sovranazionale (v.), non è stato accompagnato da un parallelo adeguamento dei trattati istitutivi, che nel corso degli anni hanno subito solo modifiche e integrazioni, ma mai una organica revisione.
Un primo tentativo di razionalizzare i testi giuridici di base è stato avviato nel corso del Consiglio europeo di Colonia del 1999, con il conferimento del mandato per l’elaborazione di una >Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (v.).