Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori

Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori

Adottata nel corso del Consiglio europeo (v.) di Strasburgo del 1989, nonostante la solennità dell’intitolazione prescelta, la Carta comunitaria dei diritti sociali dei lavoratori è un documento privo di valore giuridico autonomo, da considerare alla stregua di un mero atto di indirizzo politico diretto, oltre che agli stessi Stati membri, alle istituzioni comunitarie cui spetta tradurre i principi in atti comunitari (v. Atti giuridici della Comunità).
Anche dal punto di vista del contenuto la Carta non presenta un carattere particolarmente innovativo: essa, infatti, si limita per lo più a ribadire diritti già garantiti ai lavoratori o dal trattato stesso (per es. libertà di circolazione, parità di trattamento tra uomo e donna) o da atti di diritto internazionale quali la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, o la Carta sociale europea (v.) del >Consiglio d’Europa (v.).
In realtà l’importanza della Carta sta nella volontà espressa dagli Stati membri che l’hanno approvata di conferire al mercato unico quella dimensione sociale non sufficientemente messa in luce attraverso l’Atto Unico Europeo. Sulla scorta della Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori l’azione delle istituzioni in campo sociale ha ricevuto un nuovo impulso che si è tradotto in numerose proposte di direttive (v.) formulate alla Commissione.