Barriera fiscale
Barriera fiscale
Qualsiasi ostacolo derivante dai diversi regimi fiscali adottati negli Stati membri.
In questo campo la Commissione ha avviato un lavoro di abbattimento delle barriere in questione, cercando, in particolare, di realizzare l’armonizzazione delle aliquote IVA (v.).
La soluzione prospettata dalla Commissione prevedeva l’istituzione di due tassi: uno normale (compreso tra il 14 ed il 20%) ed uno ridotto (compreso tra il 4 ed il 9%). All’interno di queste bande ciascuno Stato sarebbe stato libero di applicare il tasso che riteneva più opportuno. Dopo l’abolizione della prima barriera rappresentata dai dazi doganali (v.) e l’abolizione della seconda barriera, ovvero l’armonizzazione delle imposte indirette, il logico sviluppo sarebbe stato l’armonizzazione delle imposte dirette, ovvero delle imposte sul reddito (v. Armonizzazione fiscale).
Questa, tuttavia, è un’impresa molto ardua poiché implica radicali mutamenti nelle volontà politiche degli Stati membri, in quanto tocca uno dei poteri fondamentali degli Stati, ovvero la libertà di manovra finanziaria.
Qualsiasi ostacolo derivante dai diversi regimi fiscali adottati negli Stati membri.
In questo campo la Commissione ha avviato un lavoro di abbattimento delle barriere in questione, cercando, in particolare, di realizzare l’armonizzazione delle aliquote IVA (v.).
La soluzione prospettata dalla Commissione prevedeva l’istituzione di due tassi: uno normale (compreso tra il 14 ed il 20%) ed uno ridotto (compreso tra il 4 ed il 9%). All’interno di queste bande ciascuno Stato sarebbe stato libero di applicare il tasso che riteneva più opportuno. Dopo l’abolizione della prima barriera rappresentata dai dazi doganali (v.) e l’abolizione della seconda barriera, ovvero l’armonizzazione delle imposte indirette, il logico sviluppo sarebbe stato l’armonizzazione delle imposte dirette, ovvero delle imposte sul reddito (v. Armonizzazione fiscale).
Questa, tuttavia, è un’impresa molto ardua poiché implica radicali mutamenti nelle volontà politiche degli Stati membri, in quanto tocca uno dei poteri fondamentali degli Stati, ovvero la libertà di manovra finanziaria.