AME
AME [Accordo Monetario Europeo]
Accordo firmato dai paesi aderenti all’Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economico (v. OCSE) a Parigi il 5 agosto del 1955 ed entrato in vigore nel dicembre 1958.
L’Accordo intendeva facilitare il pagamento dei debiti internazionali fra i paesi membri utilizzando il sistema di compensazione multilaterale, già previsto dall’Unione europea dei pagamenti (v. UEP).
A differenza di quest’ultima organizzazione (che fu definitivamente sciolta) l’AME prevedeva che il regolamento dei saldi avvenisse in oro o in moneta convertibile e aboliva la compensazione automatica dei crediti reciproci.
L’Accordo, inoltre, istituì un Fondo monetario europeo atto a finanziare gli Stati membri allo scopo di riequilibrare le loro bilance dei pagamenti.
Nel 1972 l’AME è stato sostituito da un accordo tra le 18 banche centrali dei paesi partecipanti all’OCSE; con questo accordo ogni banca partecipante assumeva l’impegno di garantire la convertibilità dei saldi della propria valuta, depositati presso la banca centrale di altro Stato, nella valuta di quest’ultimo.
Accordo firmato dai paesi aderenti all’Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economico (v. OCSE) a Parigi il 5 agosto del 1955 ed entrato in vigore nel dicembre 1958.
L’Accordo intendeva facilitare il pagamento dei debiti internazionali fra i paesi membri utilizzando il sistema di compensazione multilaterale, già previsto dall’Unione europea dei pagamenti (v. UEP).
A differenza di quest’ultima organizzazione (che fu definitivamente sciolta) l’AME prevedeva che il regolamento dei saldi avvenisse in oro o in moneta convertibile e aboliva la compensazione automatica dei crediti reciproci.
L’Accordo, inoltre, istituì un Fondo monetario europeo atto a finanziare gli Stati membri allo scopo di riequilibrare le loro bilance dei pagamenti.
Nel 1972 l’AME è stato sostituito da un accordo tra le 18 banche centrali dei paesi partecipanti all’OCSE; con questo accordo ogni banca partecipante assumeva l’impegno di garantire la convertibilità dei saldi della propria valuta, depositati presso la banca centrale di altro Stato, nella valuta di quest’ultimo.