Agenda 2000

Agenda 2000

Documento elaborato dalla Commissione e presentato al Parlamento europeo il 16 luglio 1997; contiene una strategia dettagliata per il rafforzamento e l’ampliamento (v.) dell’Unione del XXI secolo.
Si articola in tre parti:
— il rafforzamento delle politiche comunitarie, le quali dovranno adeguarsi all’ampliamento e assicurare l’aumento dell’occupazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
In questo contesto si renderà necessario innanzitutto il miglioramento delle condizioni operative delle PMI (v.) attraverso la semplificazione delle formalità amministrative e il sostegno a nuove forme di cooperazione tra piccole e grandi imprese.
L’ammodernamento dei sistemi dell’occupazione sarà effettuato stimolando il dialogo sociale (v.) e potenziando il coordinamento delle politiche nazionali. La coesione economica e sociale (v. Politica di coesione economica e sociale) fra gli Stati membri dovrà essere assicurata attraverso l’accrescimento dell’efficienza dei fondi strutturali (v.).
Allo scopo di rendere l’agricoltura comunitaria più competitiva sui mercati mondiali e salvaguardare al contempo le esigenze dei consumatori, la Commissione ha proposto il proseguimento della riforma della PAC (v.) già avviata dal piano Mac Sharry del 1992 (v. Riforma Mac Sharry).
I futuri obiettivi della politica agricola si fondano sul graduale adattamento dei principali comparti alle regole del mercato mondiale. Ciò attraverso una riduzione del 20% dei >prezzi di intervento (v.) dei cereali, tale da contenere in modo sostanziale l’aumento delle eccedenze. Interventi analoghi sono previsti anche per il settore lattiero-caseario.
È previsto inoltre un maggiore decentramento dell’applicazione delle norme comunitarie adottate nel quadro della politica agricola, in modo da riconoscere agli Stati membri maggiori competenze nella loro attuazione;
— l’adozione di misure più incisive in vista del prossimo ampliamento, in modo che tutti i paesi candidati siano pronti all’adesione (v.).
Muovendo da un attento esame sull’idoneità dei dieci paesi dell’Europa centro-orientale che aspirano a far parte della Comunità, il documento ha fissato l’avvio dei negoziati per le modalità di adesione di Ungheria, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Cipro per l’inizio del 1998.
Quanto a Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania e Slovacchia la Commissione ha stabilito la stipulazione di accordi europei (v.) tesi a favorire il graduale processo di integrazione di questi paesi.
Tali accordi comportano l’assunzione di precisi impegni da parte dei candidati in tema di realizzazione dei principi di democrazia e Stato di diritto, rispetto dei diritti umani fondamentali (v. Diritti umani) ed attuazione di politiche macroeconomiche stabili.
L’assistenza finanziaria della Comunità sarà subordinata al raggiungimento degli obiettivi fissati.
Fra gli strumenti a disposizione della Comunità l’impiego dei fondi phare (v.) e le operazioni di cofinanziamento con la BEI (v.), la Bers (v.) e la Banca mondiale.
La Commissione ha inoltre proposto consultazioni periodiche sui problemi relativi alla Pesc (v.) e alla CGAI (v.) tramite conferenze annuali che riuniscano i capi di Stato e di governo degli Stati membri e dei paesi candidati all’adesione;
— l’elaborazione di un nuovo quadro finanziario per il periodo 2000-2006 che sia in grado di:
a) coprire un periodo di tempo sufficientemente lungo da fronteggiare le conseguenze dell’adeguamento delle politiche comunitarie e l’impatto delle prime adesioni;
b) consentire il finanziamento dei bisogni fondamentali quali quello della coesione e della relativa gestione degli aiuti e dell’affermazione dell’immagine dell’unione attraverso la cooperazione con i paesi terzi;
c) assicurare una sana gestione delle finanze pubbliche.