Accordi euromediterranei
Accordi euromediterranei
Si tratta di accordi di associazione (v.) stipulati a seguito della conferenza euromediterranea di Barcellona (v. Dichiarazione di Barcellona), che ha inaugurato una nuova fase nel processo di collaborazione tra l’Unione europea e 12 Stati del mediterraneo e del medio oriente (v.): Algeria, Marocco, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Siria, Tunisia, Turchia, e Palestina. La maggior parte di questi accordi sostituisce vecchi accordi di cooperazione (v.) firmati negli anni ’70.
Le relazioni fra l’Unione europea e i suddetti Stati si sono sviluppate, infatti, a ritmo costante sin dai primi anni successivi all’istituzione delle Comunità europee e a partire dagli anni ’70 attraverso accordi di cooperazione economica e finanziaria. Fu solo però a partire dagli anni ’90 che la politica mediterranea della Comunità cominciò realmente a svilupparsi, fino a ricevere un nuovo e forte impulso con la dichiarazione di Barcellona sul partenariato euromediterraneo nel 1995.
Tale partenariato si realizza prevalentemente tramite i suddetti accordi di associazione, firmati per un periodo di tempo illimitato, che si prefiggono l’ambizioso obiettivo di instaurare entro il 2010 un’area di libero scambio (v.) fra le parti. Gli elementi principali ed essenziali dei nuovi accordi euromeditteranei sono:
— il rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali dell’uomo;
— un regolare dialogo politico basato su tutte le materie di interesse comune come la pace, la sicurezza e lo sviluppo regionale;
— la libera circolazione delle merci da attuare gradualmente per ogni partner mediterraneo per un periodo transitorio al massimo di 12 anni dall’entrata in vigore dell’accordo; per la quasi totalità dei prodotti industriali provenienti dall’Unione gli accordi contemplano l’esenzione doganale e per i prodotti agricoli alcune facilitazioni e il riesame della situazione nell’anno 2000;
— una cooperazione economica che copre tutti i settori di politica macroeconomica e una collaborazione in materia di energia, ambiente e turismo per la quale gli accordi prevedono obiettivi e priorità di azione,
— la cooperazione sociale e culturale rivolta soprattutto alla promozione del ruolo della donna e al rispetto delle rispettive culture;
— la cooperazione finanziaria definita essenzialmente dal programma MEDA (v.);
— un consiglio di associazione, nell’ambito del quale sono previsti incontri a livello ministeriale fra i rappresentanti dell’Unione e i rappresentanti dei paesi mediterranei firmatari degli accordi di associazione.
Attualmente sono stati conclusi 5 accordi euromediterranei e sono in corso trattative per la conclusione di analoghi accordi con gli altri Stati. Fanno eccezione Malta (v.) e Cipro (v.), paesi candidati all’adesione (v.) e firmatari di un vecchio accordo di cooperazione, e la Turchia (v.), con la quale è già in vigore un accordo per la costituzione di una unione doganale (v.). Sono, inoltre, in corso trattative per associare anche la Libia al progetto di cooperazione euromediterraneo, Stato inizialmente escluso a causa delle sanzioni economiche imposte dall’ONU e rimosse soltanto nel 1999.
Accordi euromediterranei
Stato Firma Entrata in vigore
Giordania 24 novembre 1997 —
Israele 20 novembre 1995 —
Marocco 26 febbraio 1996 —
OLP 24 marzo 1997 —
Tunisia 17 luglio 1995 1° marzo 1998
Si tratta di accordi di associazione (v.) stipulati a seguito della conferenza euromediterranea di Barcellona (v. Dichiarazione di Barcellona), che ha inaugurato una nuova fase nel processo di collaborazione tra l’Unione europea e 12 Stati del mediterraneo e del medio oriente (v.): Algeria, Marocco, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Siria, Tunisia, Turchia, e Palestina. La maggior parte di questi accordi sostituisce vecchi accordi di cooperazione (v.) firmati negli anni ’70.
Le relazioni fra l’Unione europea e i suddetti Stati si sono sviluppate, infatti, a ritmo costante sin dai primi anni successivi all’istituzione delle Comunità europee e a partire dagli anni ’70 attraverso accordi di cooperazione economica e finanziaria. Fu solo però a partire dagli anni ’90 che la politica mediterranea della Comunità cominciò realmente a svilupparsi, fino a ricevere un nuovo e forte impulso con la dichiarazione di Barcellona sul partenariato euromediterraneo nel 1995.
Tale partenariato si realizza prevalentemente tramite i suddetti accordi di associazione, firmati per un periodo di tempo illimitato, che si prefiggono l’ambizioso obiettivo di instaurare entro il 2010 un’area di libero scambio (v.) fra le parti. Gli elementi principali ed essenziali dei nuovi accordi euromeditteranei sono:
— il rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali dell’uomo;
— un regolare dialogo politico basato su tutte le materie di interesse comune come la pace, la sicurezza e lo sviluppo regionale;
— la libera circolazione delle merci da attuare gradualmente per ogni partner mediterraneo per un periodo transitorio al massimo di 12 anni dall’entrata in vigore dell’accordo; per la quasi totalità dei prodotti industriali provenienti dall’Unione gli accordi contemplano l’esenzione doganale e per i prodotti agricoli alcune facilitazioni e il riesame della situazione nell’anno 2000;
— una cooperazione economica che copre tutti i settori di politica macroeconomica e una collaborazione in materia di energia, ambiente e turismo per la quale gli accordi prevedono obiettivi e priorità di azione,
— la cooperazione sociale e culturale rivolta soprattutto alla promozione del ruolo della donna e al rispetto delle rispettive culture;
— la cooperazione finanziaria definita essenzialmente dal programma MEDA (v.);
— un consiglio di associazione, nell’ambito del quale sono previsti incontri a livello ministeriale fra i rappresentanti dell’Unione e i rappresentanti dei paesi mediterranei firmatari degli accordi di associazione.
Attualmente sono stati conclusi 5 accordi euromediterranei e sono in corso trattative per la conclusione di analoghi accordi con gli altri Stati. Fanno eccezione Malta (v.) e Cipro (v.), paesi candidati all’adesione (v.) e firmatari di un vecchio accordo di cooperazione, e la Turchia (v.), con la quale è già in vigore un accordo per la costituzione di una unione doganale (v.). Sono, inoltre, in corso trattative per associare anche la Libia al progetto di cooperazione euromediterraneo, Stato inizialmente escluso a causa delle sanzioni economiche imposte dall’ONU e rimosse soltanto nel 1999.
Accordi euromediterranei
Stato Firma Entrata in vigore
Giordania 24 novembre 1997 —
Israele 20 novembre 1995 —
Marocco 26 febbraio 1996 —
OLP 24 marzo 1997 —
Tunisia 17 luglio 1995 1° marzo 1998