Mobilità sociale

Mobilità sociale

Passaggio di un individuo o di un gruppo [vedi Gruppo sociale] da una posizione sociale (politica, religiosa, economica, occupazionale ecc.) ad un’altra.
L’espressione fu usata per la prima volta dal sociologo e filosofo statunitense (di origine russa) P.A. Sorokin (1889-1968) nell’opera La mobilità sociale (1927).
Si distingue generalmente tra (—) interna, per cui il passaggio avviene all’interno di un medesimo gruppo o di una medesima classe sociale e (—) esterna, con la quale si passa ad un altro gruppo o classe.
Sebbene il concetto di (—) si sia profilato già in alcuni studi condotti verso la fine del sec. XIX, che individuavano nelle inclinazioni naturali la ragione per cui un soggetto occupa nella società una posizione anziché un’altra, l’analisi del fenomeno ha avuto inizio soprattutto a partire dai primi decenni del Novecento, in seguito alle trasformazioni indotte dallo sviluppo industriale.
Il sociologo italiano V. Pareto (1848-1923), nel descrivere i meccanismi del ricambio attraverso cui individui di una classe inferiore ascendono a classi più potenti e privilegiate e, viceversa, individui dapprima appartenenti ad una classe superiore discendono ad una inferiore, sottolineò non solo la tendenza del nuovo gruppo ad influenzare i comportamenti di quanti vi fanno ingresso ma anche l’attitudine di questi ultimi ad introdurvi abitudini e valori tipici del gruppo di provenienza.
A seconda della direzione in cui si attua, si distingue tra (—) ascendente (quando si attua da una posizione inferiore ad una superiore), discendente (da una posizione superiore ad una inferiore) e orizzontale (quando avviene tra livelli di una medesima posizione).
Le ricerche condotte sulla (—) hanno individuato i diversi fattori che la condizionano. Tra questi figurano, in particolare, l’attività normativa della società (che può incentivare o inibire la mobilità nei riguardi di determinati soggetti), i processi di industrializzazione, l’acquisizione di particolari abilità da parte degli individui e lo sviluppo (o la crisi) in ambito demografico.
Importanti studi sono stati condotti sulle conseguenze che si producono in capo all’individuo investito da un processo di mobilità (stress psico-fisico, crisi d’identità e mutamento dei propri valori morali).