Materialismo storico
Materialismo storico
Locuzione usata per indicare la concezione della società umana e della storia elaborata da Karl Marx e Friedrich Engels. Il termine «materialismo» si contrapponeva all’umanesimo di Feuerbach e all’idealismo di Hegel.
In seguito all’opera di Stalin, il complessivo pensiero del marxismo venne indicato anche con l’espressione «materialismo dialettico».
La tesi centrale del (—) consiste nella considerazione che le forme assunte storicamente da una società dipendano dai rapporti economici prevalenti. L’insieme dei rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, a cui corrispondono diverse sovrastrutture (giuridica, politica, letteraria, scientifica, ideologica ecc). L’origine di tutte queste sovrastrutture è la produzione dei beni che rispondono ai bisogni primari. Secondo Marx, infatti, per potere dedicarsi ai prodotti dello spirito (arte, filosofia, religione) e fare storia, l’uomo deve essere innanzitutto in grado di soddisfare le primarie esigenze di vita (mangiare, bere, vestirsi). Dal livello raggiunto dalla produzione di questi mezzi necessari alla vita materiale, i singoli sviluppano una coscienza sociale, nell’ambito della classe economica di appartenenza. La storia della società umana, nell’ottica del (—), è dunque la storia della lotta fra classi divise dalla struttura della proprietà e degli interessi economici.
Engels sviluppò in senso naturalistico la concezione materialistica di Marx, sostenendo che la struttura economica contribuisce dialetticamente a determinare non solo la storia ma anche i fenomeni della realtà naturale. L’hegeliana «dialettica della natura» si opponeva alla concezione tradizionale, che considerava il mondo naturale un insieme di entità fisse e distinte, sostenendo al contrario che esso è un complesso meccanismo di nessi e di processi, in cui appare difficile indicare i fattori determinanti, senza cadere nel dogmatismo.
Il (—) influì sulla cultura italiana attraverso Labriola, Croce, Gramsci.
Locuzione usata per indicare la concezione della società umana e della storia elaborata da Karl Marx e Friedrich Engels. Il termine «materialismo» si contrapponeva all’umanesimo di Feuerbach e all’idealismo di Hegel.
In seguito all’opera di Stalin, il complessivo pensiero del marxismo venne indicato anche con l’espressione «materialismo dialettico».
La tesi centrale del (—) consiste nella considerazione che le forme assunte storicamente da una società dipendano dai rapporti economici prevalenti. L’insieme dei rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, a cui corrispondono diverse sovrastrutture (giuridica, politica, letteraria, scientifica, ideologica ecc). L’origine di tutte queste sovrastrutture è la produzione dei beni che rispondono ai bisogni primari. Secondo Marx, infatti, per potere dedicarsi ai prodotti dello spirito (arte, filosofia, religione) e fare storia, l’uomo deve essere innanzitutto in grado di soddisfare le primarie esigenze di vita (mangiare, bere, vestirsi). Dal livello raggiunto dalla produzione di questi mezzi necessari alla vita materiale, i singoli sviluppano una coscienza sociale, nell’ambito della classe economica di appartenenza. La storia della società umana, nell’ottica del (—), è dunque la storia della lotta fra classi divise dalla struttura della proprietà e degli interessi economici.
Engels sviluppò in senso naturalistico la concezione materialistica di Marx, sostenendo che la struttura economica contribuisce dialetticamente a determinare non solo la storia ma anche i fenomeni della realtà naturale. L’hegeliana «dialettica della natura» si opponeva alla concezione tradizionale, che considerava il mondo naturale un insieme di entità fisse e distinte, sostenendo al contrario che esso è un complesso meccanismo di nessi e di processi, in cui appare difficile indicare i fattori determinanti, senza cadere nel dogmatismo.
Il (—) influì sulla cultura italiana attraverso Labriola, Croce, Gramsci.