Individualismo

Individualismo

Ogni dottrina politica o morale che attribuisce all’individuo una priorità di fine rispetto alla comunità o al gruppo di appartenenza.
Essa si fonda sul presupposto che il singolo sia dotato di capacità di autodeterminazione e di assoluta sovranità personale.
Portato alle estreme conseguenze, l’ (—) genera la tesi dell’anarchismo, secondo cui l’individuo ha valore infinito e la collettività ha valore nullo. Contrapposto all’(—) è l’olismo, che attribuisce il primato alla totalità organizzata e subordina l’individuo a norme procedurali che lo trascendono.
Il termine (—) compare agli inizi dell’Ottocento e inizialmente era intriso di valenza negativa. Tuttavia, già alla fine del secolo XV iniziava ad essere frequente l’uso della categoria di individuo: la filosofia del razionalismo riconobbe al soggetto la capacità di disporre liberamente delle proprie facoltà cognitive; il giusnaturalismo riconobbe all’individuo diritti originari e inalienabili, che egli conservava, sebbene in forma diversa e più ristretta, in tutti i corpi sociali a cui dava vita, il contrattualismo considera la società umana e lo Stato come il risultato di una convenzione fra gli individui; il liberismo economico rivendicò all’individuo la libertà di iniziativa economica, in vista del conseguimento dei propri specifici interessi.
Il concetto di individuo sovrano e di priorità del singolo, elaborato dal pensiero politico moderno, fu trasfuso in istituzioni politiche in seguito alla Rivoluzione francese (1789).
Nel corso del sec. XIX il problema delle nuove esigenze della nascente società capitalistica e l’affermarsi dei diritti dell’uomo fecero dell’(—) e dell’etica della libertà individuale il punto di riferimento principale di diverse teorie politiche ed economiche. In questo periodo si afferma (ad es. con Nietzsche) l’individualismo anarchico, che lotta contro lo Stato e qualsiasi entità collettiva. Tuttavia, a partire dai primi dell’Ottocento, e fino alla seconda guerra mondiale, emergono anche forti tendenze anti-individualistiche, dettate da una cultura politica di ispirazione organicistica e solidaristica.
È a partire dalla seconda metà del XX sec. che in Europa l’(—) si ripropone come paradigma dominante nei paesi democratici.