Indeterminismo
Indeterminismo
Termine opposto a determinismo e usato sia in riferimento all’etica sia in riferimento alla fisica moderna.
Il termine fu introdotto nel Settecento per indicare quella concezione morale non condizionata dall’ambiente che riconosce alla volontà l’attitudine ad operare scelte libere e non condizionate dall’ambiente e dalla natura. In seguito il termine passò a comprendere tutte quelle teorie (Vico, Dilthey, Croce) che rifiutano di assumere nelle scienze storiche i metodi esplicativi delle scienze naturali. Secondo le teorie indeterministiche, infatti, presentare la storia dell’uomo come un insieme di fatti concatenati da un nesso deterministico significherebbe fornire una descrizione coartata della realtà.
In fisica il principio di indeterminazione fu introdotto nel 1927 da Heisenberg (1901-1976).
Ad ogni modo la filosofia etica e la fisica contemporanea concordano nel ritenere che (—) non significhi libero arbitrio o caos. In sostanza, il concetto classico di causalità non viene respinto in toto ma rielaborato in funzione delle esperienze evinte di volta in volta dalla ricerca scientifica.
Ad es. l’esperienza ha dimostrato che diversi comportamenti sociali solo apparentemente sono dettati dall’arbitrio individuale, mentre in realtà presentano un notevole margine di regolarità. Per tale motivo si tende a sottoporre le odierne scienze umane (psicologia, sociologia, economia politica) a criteri sperimentali analoghi a quelli delle scienze naturali.
Anche in fisica si tende a riconoscere che la prospettiva indeterministica non implica necessariamente un’arrendevole sottomissione al caos e all’irrazionale.
Termine opposto a determinismo e usato sia in riferimento all’etica sia in riferimento alla fisica moderna.
Il termine fu introdotto nel Settecento per indicare quella concezione morale non condizionata dall’ambiente che riconosce alla volontà l’attitudine ad operare scelte libere e non condizionate dall’ambiente e dalla natura. In seguito il termine passò a comprendere tutte quelle teorie (Vico, Dilthey, Croce) che rifiutano di assumere nelle scienze storiche i metodi esplicativi delle scienze naturali. Secondo le teorie indeterministiche, infatti, presentare la storia dell’uomo come un insieme di fatti concatenati da un nesso deterministico significherebbe fornire una descrizione coartata della realtà.
In fisica il principio di indeterminazione fu introdotto nel 1927 da Heisenberg (1901-1976).
Ad ogni modo la filosofia etica e la fisica contemporanea concordano nel ritenere che (—) non significhi libero arbitrio o caos. In sostanza, il concetto classico di causalità non viene respinto in toto ma rielaborato in funzione delle esperienze evinte di volta in volta dalla ricerca scientifica.
Ad es. l’esperienza ha dimostrato che diversi comportamenti sociali solo apparentemente sono dettati dall’arbitrio individuale, mentre in realtà presentano un notevole margine di regolarità. Per tale motivo si tende a sottoporre le odierne scienze umane (psicologia, sociologia, economia politica) a criteri sperimentali analoghi a quelli delle scienze naturali.
Anche in fisica si tende a riconoscere che la prospettiva indeterministica non implica necessariamente un’arrendevole sottomissione al caos e all’irrazionale.