Imperativismo

Imperativismo

Teoria del diritto che considera la norma giuridica come un imperativo, ossia come l’ordine di osservare una determinata condotta o di astenersi da qualsivoglia comportamento. Tale teoria costituì la componente principale del giuspositivismo nel sec. XIX e fu compiutamente formulata dal filosofo e giurista inglese J. Austin.
Alla concezione imperativistica del diritto si accompagna tradizionalmente una interpretazione formalistica del medesimo, in virtù della quale si ritiene che qualunque norma giuridica sia sempre suscettibile di un’interpretazione corretta, essendo sufficiente allo scopo ricostruire la reale volontà del soggetto da cui promana l’imperativo. Tuttavia, oggi la teoria dell’interpretazione come ricostruzione dell’intenzione di qualcuno (lo Stato, il legislatore) appare difficilmente condivisibile, soprattutto quando le norme giuridiche promanano da organi collettivi e impersonali (ad es. assemblee legislative) o quando esse sopravvivono a coloro che le producono.
(—) e giuspositivismo sono due fenomeni che, sebbene interdipendenti, restano distinti: infatti, alcune concezioni imperativistiche non possono essere considerate giuspositivistiche e, viceversa, talune versioni giuspositivistiche non sono per ciò solo imperativistiche.
Attualmente la teoria imperativistica gode di maggiore popolarità tra i giuristi positivi, mentre è di scarso interesse per i filosofi ed i teorici del diritto.