Filosofia politica
Filosofia politica
La (—) è lo studio e l’analisi di tutto ciò che riguarda le attività dell’uomo in qualche modo legate alle cose dello Stato. Uno dei problemi fondamentali della (—) è il rapporto tra politica e morale o meglio tra potere e morale. La politica — o potere — e la morale hanno in comune il dominio dell’azione umana, e si distinguono solo in base al diverso criterio di valutazione di tale azione: ciò che si deve fare secondo morale non necessariamente corrisponde a ciò che si deve fare secondo politica; e viceversa. Il primo che esplicitamente separò i due campi fu Machiavelli; il quale specificò che la politica, o meglio la gestione del potere, era a-morale (cioè privo di morale ma non immorale): perché il suddito viva bene, il Principe deve fare tutto ciò che è possibile, anche mentire ed uccidere; ed è così che si può spiegare la massima, ormai famosa, «il fine giustifica i mezzi». Si è parlato di politica come potere, perché un altro problema di cui da sempre si è occupata la (—) è proprio la definizione della politica come «l’insieme di mezzi che permettono di ottenere gli effetti voluti»: così era per Aristotele quando nel suo trattato, intitolato non a caso Politica, tenta di definire non soltanto le funzioni dello Stato, le sue forme di governo, le partizioni dello stesso, ma formula anche ipotesi per una migliore gestione delle cose della città. Hobbes, influenzato in parte dalle guerre di religione del suo periodo, teorizza la necessità di un potere, per la gestione della cosa pubblica, nelle mani di un unico individuo,un Sovrano assoluto (dal latino absolutus che vuol dire sciolto da ogni vincolo nei confronti dei sudditi). Rousseau, nel XVIII secolo, momento cruciale per la Francia, afferma la necessità di una volontà generale al fine di tutelare la vita dello Stato. Per arrivare all’epoca contemporanea dove il termine ha ripreso il suo originale significato indicando, quindi, lo studio e l’analisi, non solo dello Stato in senso lato, ma di tutto ciò che riguarda il pubblico, incluso problemi di natura sociale ed economica.
La (—) è lo studio e l’analisi di tutto ciò che riguarda le attività dell’uomo in qualche modo legate alle cose dello Stato. Uno dei problemi fondamentali della (—) è il rapporto tra politica e morale o meglio tra potere e morale. La politica — o potere — e la morale hanno in comune il dominio dell’azione umana, e si distinguono solo in base al diverso criterio di valutazione di tale azione: ciò che si deve fare secondo morale non necessariamente corrisponde a ciò che si deve fare secondo politica; e viceversa. Il primo che esplicitamente separò i due campi fu Machiavelli; il quale specificò che la politica, o meglio la gestione del potere, era a-morale (cioè privo di morale ma non immorale): perché il suddito viva bene, il Principe deve fare tutto ciò che è possibile, anche mentire ed uccidere; ed è così che si può spiegare la massima, ormai famosa, «il fine giustifica i mezzi». Si è parlato di politica come potere, perché un altro problema di cui da sempre si è occupata la (—) è proprio la definizione della politica come «l’insieme di mezzi che permettono di ottenere gli effetti voluti»: così era per Aristotele quando nel suo trattato, intitolato non a caso Politica, tenta di definire non soltanto le funzioni dello Stato, le sue forme di governo, le partizioni dello stesso, ma formula anche ipotesi per una migliore gestione delle cose della città. Hobbes, influenzato in parte dalle guerre di religione del suo periodo, teorizza la necessità di un potere, per la gestione della cosa pubblica, nelle mani di un unico individuo,un Sovrano assoluto (dal latino absolutus che vuol dire sciolto da ogni vincolo nei confronti dei sudditi). Rousseau, nel XVIII secolo, momento cruciale per la Francia, afferma la necessità di una volontà generale al fine di tutelare la vita dello Stato. Per arrivare all’epoca contemporanea dove il termine ha ripreso il suo originale significato indicando, quindi, lo studio e l’analisi, non solo dello Stato in senso lato, ma di tutto ciò che riguarda il pubblico, incluso problemi di natura sociale ed economica.