Filosofia della legge
Filosofia della legge
Disciplina che studia i problemi relativi alle leggi prescrittive (morali, divine, giuridiche), opposte alle leggi della natura (scientifiche), comunemente definite descrittive.
Un primo problema è rappresentato dalla definizione del concetto stesso di legge. Secondo alcuni essa si identifica con il comando del sovrano. Secondo altri è la previsione di ciò che sarà deciso dai giudici, mentre per altri ancora è la predizione che determinate azioni saranno seguite da sanzioni [vedi Sanzione] o la mera statuizione dell’intenzione di imporre sanzioni.
Inoltre, si discute se esistano delle condizioni formali che la legge in quanto tale deve soddisfare (ad es. non essere in contraddizione con se stessa o con altre leggi dello stesso sistema, l’essere formulata in un determinato modo da un organo fornito di autorità ecc.) e se una legge sia ancora una legge anche in mancanza della previsione di una sanzione o del potere di farla osservare.
Al centro delle indagini della (—) vi è inoltre il problema di stabilire se e quali siano le differenze tra legge divina, morale e naturale e quali siano le cause di giustificazione della legge: per giustificare una legge, infatti, si dice che essa è buona, giusta, imparziale e così via.
Attengono all’indagine della (—) anche i problemi di giustificazione della punizione, sia intesa come punizione in generale sia come particolare punizione per particolari tipi di casi o per casi singoli. A tale proposito assumono particolare rilievo i concetti di intenzione e di responsabilità.
Determinati problemi concernono il modo in cui i diversi rami del diritto (civile, penale, commerciale, costituzionale) si relazionano tra loro e col concetto di equità. Per il diritto costituzionale, in particolare, è rilevante il problema delle modalità di attuazione di modifiche e revisioni.
Disciplina che studia i problemi relativi alle leggi prescrittive (morali, divine, giuridiche), opposte alle leggi della natura (scientifiche), comunemente definite descrittive.
Un primo problema è rappresentato dalla definizione del concetto stesso di legge. Secondo alcuni essa si identifica con il comando del sovrano. Secondo altri è la previsione di ciò che sarà deciso dai giudici, mentre per altri ancora è la predizione che determinate azioni saranno seguite da sanzioni [vedi Sanzione] o la mera statuizione dell’intenzione di imporre sanzioni.
Inoltre, si discute se esistano delle condizioni formali che la legge in quanto tale deve soddisfare (ad es. non essere in contraddizione con se stessa o con altre leggi dello stesso sistema, l’essere formulata in un determinato modo da un organo fornito di autorità ecc.) e se una legge sia ancora una legge anche in mancanza della previsione di una sanzione o del potere di farla osservare.
Al centro delle indagini della (—) vi è inoltre il problema di stabilire se e quali siano le differenze tra legge divina, morale e naturale e quali siano le cause di giustificazione della legge: per giustificare una legge, infatti, si dice che essa è buona, giusta, imparziale e così via.
Attengono all’indagine della (—) anche i problemi di giustificazione della punizione, sia intesa come punizione in generale sia come particolare punizione per particolari tipi di casi o per casi singoli. A tale proposito assumono particolare rilievo i concetti di intenzione e di responsabilità.
Determinati problemi concernono il modo in cui i diversi rami del diritto (civile, penale, commerciale, costituzionale) si relazionano tra loro e col concetto di equità. Per il diritto costituzionale, in particolare, è rilevante il problema delle modalità di attuazione di modifiche e revisioni.