Berlin Isaiah
Berlin Isaiah (1909-1997)
Filosofo politico inglese di origine lettone. Nel 1921 giunse in Inghilterra, ove studiò e insegnò a Oxford. Nutrì un profondo interesse non solo per problematiche meramente filosofiche ma anche per questioni politiche, storiografiche ed etiche.
Fondamentale per l’apporto dato alla teoria politica è il saggio Due concetti di libertà (1958), poi riprodotto in Quattro saggi sulla libertà (1969).
In tale opera (—) distingue la libertà in libertà negativa (o libertà da) e libertà positiva (o libertà di). La prima ha carattere formale e procedurale, in quanto si traduce nell’assenza di ostacoli all’azione individuale; la seconda ha carattere sostanziale e normativo, concretizzandosi nell’autonomia personale, ossia nella possibilità dell’individuo di partecipare all’esercizio del potere. Sebbene queste due concezioni siano necessarie alla definizione del concetto di libertà, nessuna delle due è sufficiente a definire in modo completo il concetto dell’essere liberi. Anzi, esse danno luogo a un conflitto insanabile che va ricondotto alla luce della concezione pluralistica dei valori [vedi Valore]: libertà, uguaglianza, tolleranza, giustizia, ordine. In ogni società civile [vedi società] tali valori danno luogo a profondi contrasti, se vengono a contatto tra loro e se forniti dello stesso ordine di priorità. Ad esempio, la libertà confligge con l’uguaglianza, l’ordine contrasta con la tolleranza. La società liberale appare a (—) la migliore possibile, perché in essa gli attori non si prefiggono, dunque, un ordine prestabilito di priorità dei valori, ma effettuano delle scelte di volta in volta giustificate da ragioni appropriate.
Pur ritenendo fornita di maggior forza logica la libertà negativa (ossia l’assenza di costrizioni all’agire umano), (—) afferma che essa in una società pluralistica ben possa cedere il passo alla realizzazione di valori diversi e più pressanti per i consociati quali, per esempio, l’uguaglianza o l’ordine.
Filosofo politico inglese di origine lettone. Nel 1921 giunse in Inghilterra, ove studiò e insegnò a Oxford. Nutrì un profondo interesse non solo per problematiche meramente filosofiche ma anche per questioni politiche, storiografiche ed etiche.
Fondamentale per l’apporto dato alla teoria politica è il saggio Due concetti di libertà (1958), poi riprodotto in Quattro saggi sulla libertà (1969).
In tale opera (—) distingue la libertà in libertà negativa (o libertà da) e libertà positiva (o libertà di). La prima ha carattere formale e procedurale, in quanto si traduce nell’assenza di ostacoli all’azione individuale; la seconda ha carattere sostanziale e normativo, concretizzandosi nell’autonomia personale, ossia nella possibilità dell’individuo di partecipare all’esercizio del potere. Sebbene queste due concezioni siano necessarie alla definizione del concetto di libertà, nessuna delle due è sufficiente a definire in modo completo il concetto dell’essere liberi. Anzi, esse danno luogo a un conflitto insanabile che va ricondotto alla luce della concezione pluralistica dei valori [vedi Valore]: libertà, uguaglianza, tolleranza, giustizia, ordine. In ogni società civile [vedi società] tali valori danno luogo a profondi contrasti, se vengono a contatto tra loro e se forniti dello stesso ordine di priorità. Ad esempio, la libertà confligge con l’uguaglianza, l’ordine contrasta con la tolleranza. La società liberale appare a (—) la migliore possibile, perché in essa gli attori non si prefiggono, dunque, un ordine prestabilito di priorità dei valori, ma effettuano delle scelte di volta in volta giustificate da ragioni appropriate.
Pur ritenendo fornita di maggior forza logica la libertà negativa (ossia l’assenza di costrizioni all’agire umano), (—) afferma che essa in una società pluralistica ben possa cedere il passo alla realizzazione di valori diversi e più pressanti per i consociati quali, per esempio, l’uguaglianza o l’ordine.