Amico/nemico

Amico/nemico

Categorie politiche centrali nel pensiero di Carl Schmitt. Egli, infatti, afferma che, per poter definire il «politico» è necessario fare una distinzione di fondo (—), a cui può poi essere ricondotto il comportamento dell’uomo politico.
Per ogni campo dell’agire umano esistono delle distinzioni, per esempio: per il piano morale abbiamo la distinzione del buono/cattivo; per il piano economico le categorie produttivo/improduttivo o utile/dannoso; per il piano estetico bello/brutto. Esiste uno stesso criterio anche per l’agire politico?
Secondo Schmitt esiste, ed è un criterio autonomo e valido in sé, vale a dire che non necessita di altri criteri di distinzione o categorie per poter essere spiegato. Tale specifica distinzione o categoria è, appunto, la distinzione tra Freund (amico) e Feind (nemico).
Il senso della distinzione è di indicare «l’estremo grado d’intensità di un’unione o di una separazione, di un’associazione o di una dissociazione». Questo tipo di distinzione può sussistere anche senza l’intervento delle altre categorie nominate, infatti, il nemico politico (da intendersi come nemico pubblico; altro discorso è da farsi per quello privato, che ci odia in conformità a sentimenti di antipatia) non è il concorrente o l’avversario in generale. Il nemico non deve essere necessariamente moralmente cattivo, esteticamente brutto, economicamente dannoso. Egli è semplicemente l’altro, der Fremde (lo straniero), vale a dire qualcosa che è esistenzialmente diverso da noi.
Nemico può essere un insieme di uomini che combatte e che si contrappone ad un altro gruppo di uomini. In termini reali, nel termine nemico quindi, rientra l’eventualità di una lotta e di arma come strumento di uccisione fisica di altri uomini. È bene specificare che l’essenza del politico non è quella di fare guerre sanguinose contro altri uomini, perché egli utilizza la guerra come presupposto sempre presente, come possibilità reale che provoca, così, uno specifico comportamento, prettamente politico, di difesa.
Talvolta l’interpretazione di questo concetto ha portato a considerare Schmitt il precursore del nazionalsocialismo e delle teorie da esso propugnate sulla razza.