Status

Status (teoria gen.)
È la posizione complessiva di un soggetto nell'ambito della collettività o in un corpo sociale minore, caratterizzata da una particolare sfera di capacità, diritti, doveri etc. Si parla così di (—) di cittadino o di straniero, riguardo allo stato di cittadinanza; di figlio naturale o legittimo, di celibe, vedovo, o coniugato, con riguardo allo stato di famiglia etc. Gli (—), non rappresentano, quindi, delle posizioni soggettive, ma le implicano.
Lo (—) di padre di famiglia comporta determinati doveri verso i figli (istruzione, educazione, mantenimento) e particolari diritti (es.: il diritto agli assegni familiari in aggiunta alla paga base etc.).
Lo (—) di cittadino comporta, invece, la titolarità dei diritti politici (voto, elettorato passivo, diritto di petizione), e dei doveri pubblici (obbligo di partecipare alla spesa pubblica, pagando le tasse; obbligo di prestare il servizio militare etc.).
All'interno di tali (—) giuridici soggettivi troviamo appunto le singole situazioni giuridiche soggettive con carattere eminentemente statico.
() internazionale (d. internaz.)
Complesso di diritti e obblighi, attribuiti dal diritto internazionale a un determinato Stato.
Lo (—) si distingue dagli altri status per una duplice caratteristica: attiene alle relazioni internazionali (vale a dire, ai poteri, facoltà, obblighi, diritti di uno Stato nei confronti di altri Stati) e si prolunga nel tempo per una durata indefinita e indeterminata.
Lo (—) è diversamente qualificabile a seconda del:
— contenuto. In tale ipotesi si parla, ad esempio, di Stato neutrale, protetto, etc.;
— circostanze in cui esso è stato assunto. Possono in tale ipotesi distinguersi (—) singolari, attribuiti a determinati Stati individualmente considerati, (—) collettivi, tipici di una pluralità di soggetti investiti contemporaneamente dello (—), o (—) volontari, suscettibili di estinzione con un atto di volontà dello Stato titolare, ed infine (—) obbligatori, che lo Stato titolare non può dismettere con un atto unilaterale.