Reati-contratto e reati in contratto

Reati-contratto e reati in contratto (d. civ.; d. pen.)
Sono entrambe figure create dalla dottrina con le quali si vuole incriminare nel primo caso il comportamento di chi pone in essere un contratto considerato illecito, in quanto avente ad oggetto beni incommerciabili se non nei modi espressamente stabiliti; si tratta di una particolare categoria di reati necessariamente plurisoggettivi nei quali oggetto dell'incriminazione è il fatto stesso della stipulazione di un contratto (si pensi al delitto di cui all'art. 470 c.p. commesso da chi pone in vendita o acquista cose sulle quali siano le impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione); nel secondo caso, invece, penalmente rilevante non è la conclusione di un contratto, ma il comportamento del soggetto durante la medesima. Non si tratta in tali casi di reati plurisoggettivi, poiché il soggetto, apparentemente concorrente nella stipulazione del contratto, è in realtà soggetto passivo della condotta offensiva (l'esempio è dato dal delitto di cui all'art. 640 c.p. quando la condotta fraudolenta sia stata tale da indurre la controparte a concludere un contratto dal quale derivi all'agente o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno).