Proprio
Proprio [reato] (d. pen.)
La dottrina distingue tra () esclusivo e () non esclusivo.
La prima ipotesi ricorre quando l'ordinamento prevede come reato solo la fattispecie commessa dal soggetto agente provvisto della specifica qualit à (es. l'incesto pu ò essere commesso solo dalle persone provviste del particolare vincolo di parentela richiesto dall'art. 564 c.p.). La seconda ipotesi ricorre quando la presenza o meno della particolare qualit à determina solo il mutamanto del titolo del reato (es. la condotta appropriativa di cui all'art. 646 c.p., se commessa da un privato, costituisce, appunto, appropriazione indebita; se commessa dal pubblico ufficiale, integra il peculato (ex art. 314 c.p.). La differenza è rilevante, perch é solo nell'ipotesi di () non esclusivo è configurabile l'operativit à dell'art. 117 c.p. (mutamento del titolo di reato per taluno dei concorrenti.