Patti lateranensi

Patti lateranensi (d. pubbl.)
Accordi sottoscritti l'11-2-1929 nel palazzo di S. Giovanni in Laterano, che, risolvendo in modo definitivo la questione romana (il problema, cioè, dell'indipendenza del Papa e della Santa Sede, sorto a seguito dell'annessione di Roma all'Italia), costituiscono l'atto normativo fondamentale per regolare i rapporti tra Stato italiano e Santa Sede.
I (—) constavano di tre distinti documenti: il Trattato, il Concordato, la Convenzione Finanziaria.
Essi disciplinavano le condizioni della Chiesa Cattolica in Italia, riconoscendo ad essa il libero esercizio del potere spirituale e della giurisdizione in materia ecclesiastica; regolavano la posizione giuridica dei vescovi e del clero, nonché il regime del matrimonio, degli edifici di culto e affermavano il principio della religione cattolica quale religione di Stato.
Nel 1984 si è giunti alla sottoscrizione di un nuovo Concordato, finalizzato alla revisione dei (—) che ha affermato il principio della neutralità dello Stato in materia religiosa.
I (—) possono essere modificati con legge ordinaria, purché tali modificazioni siano concordate fra le parti; in caso contrario la modifica deve avvenire attraverso il procedimento di revisione costituzionale di cui all'art. 138 Cost.
Le norme dei (—) possono resistere all'abrogazione di norme di legge ordinarie; inoltre, secondo l'opinione prevalente, trattandosi di norme pattizie a carattere speciale, possono derogare norme di rango costituzionale incontrando, tuttavia, il limite del rispetto dei principi supremi dell'ordinamento costituzionale dello Stato.