Lex Pœtèlia Papìria de nèxis

Lex Pœtèlia Papìria de nèxis

Legge votata dai comìtia centuriàta [vedi], nel 326 a.C., su proposta dei consoli C. Petelio Libone e L. Papirius Cursore, e riguardante il nexum [vedi]. La legge non abolì definitivamente tale istituto, ma ne mitigò notevolmente le disumane conseguenze per i soggetti che vi erano assoggettati, disponendo che i cittadini sottoposti al nexum non potessero esser tenuti in catene. Con tale legge per la prima volta si fece strada, in diritto romano, una concezione patrimonialistica (consistente sul patrimonio) e non più personale (inesistente, cioè, sulla persona del debitore) della responsabilità derivante da inadempimento dell’obbligazione.