Ambascerie politiche

Ambascerie politiche

In origine le (—) spettarono al collegio dei fetiales [vedi], condotto dal pater patràtus, che fungeva da loro portavoce.
Col passare del tempo (III sec. a.C.), le (—) furono affidate ad ambasciatori (legati) nominati, di volta in volta, dal Senato, che avevano il compito di attenersi alle disposizioni ricevute e di riferire, poi, oralmente, i risultati conseguiti (legatiònem refèrre).
L’imperatore Claudio [vedi] (I sec. d.C.) creò un apposito ufficio di cancelleria personale, e col venir meno dell’obbligo di relazione, aumentò il potere discrezionale dei legati.
Con la notevole espansione territoriale (II sec. d.C.) dell’impero le (—) si moltiplicarono, non solo nei rapporti esterni, ma anche tra le singole comunità cittadine. La “diplomazia” diventò, quindi, quasi una professione, tanto che le scuole di retorica divennero anche scuole per ambasciatori.