Terzo Stato

Terzo Stato

Nella società europea prerivoluzionaria era il ceto dei laici non nobili che si contrapponeva ai primi due Stati o classi: il clero e la nobiltà. Era composto dagli esponenti della borghesia [vedi] (che per la sua condizione economica e culturale era il solo elemento che effettivamente contasse), gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che si trovavano ai margini della società.
Il (—) era organizzato secondo una rigida gerarchia, determinata non tanto in relazione al ruolo economico svolto ma soprattutto in riferimento alla dignità e all’onore attribuiti a determinate funzioni nella società, anche se prive di rapporti con la produttività.
Al vertice di tale gerarchia vi erano i titolari di uffici amministrativi, finanziari e giudiziari (officiers); seguivano i grandi burocrati, i professori, i giuristi, gli affaristi ed i commercianti. Tutti erano accomunati dal fatto di essere esclusi dal godimento dei privilegi previsti per gli esponenti delle altre due classi. Tuttavia, la diffusione della venalità degli uffici e delle carriere nelle istituzioni ecclesiastiche permise a molti esponenti del (—) di entrare a far parte dei ceti privilegiati.
Generalmente le assemblee rappresentative d’ancien régime [vedi] (Diete, Parlamenti, Stati generali) prevedevano la presenza di esponenti del (—) ma essi si presentavano non come rappresentanti del (—) ma come funzionari ed uomini di legge. Fu la Rivoluzione francese [vedi] ad abolire l’antica suddivisione in ceti ed ordini della società ed il 17 giugno 1789 il (—), consapevole della propria forza rappresentativa della nazione, si proclamò Assemblea Nazionale [vedi Assemblea Nazionale Costituente].