Stato pontificio (o Stato della Chiesa)

Stato pontificio (o Stato della Chiesa)

Insieme dei territori sottoposti direttamente all’autorità papale, la cui esistenza fu legittimata per lungo tempo dalla Donazione di Costantino [vedi]. Esso trova un’origine storica nella Donazione di Sutri [vedi] fatta da Liutprando [vedi] nel 728, e soprattutto nella Donazione di Pipino [vedi] (754) con la quale il re dei Franchi donava a papa Stefano II i territori strappati ai longobardi: l’Esarcato [vedi], la Pentapoli [vedi] e parte dell’Umbria.
Nei secoli successivi a tali territori ne furono aggiunti altri. Nel 774 Carlo Magno [vedi] cedette allo (—) le città di Spoleto, Benevento, Parma, Reggio Emilia, Mantova, Venezia e la Corsica. Altre concessioni furono fatte da Ludovico il Pio [vedi], da Ottone I di Sassonia il Grande [vedi] e da Enrico II (1014-1024).
Con la riforma gregoriana [vedi] il papato si liberò dalla tutela esercitata dagli imperatori. Innocenzo III [vedi] (1198-1216) suddivise lo (—) in quattro province. Durante la cattività avignonese (1308-1377) i poteri locali assunsero una certa autonomia. Lo (—) conobbe una serie di contestazioni (come quella di Cola da Rienzo tra il 1347 e il 1354). Il controllo dello (—) fu ripreso dal cardinale Albornoz, il quale concesse le Constitutiones [vedi Costituzioni egidiane] (1357) che costituiranno la legislazione dello (—) fino al 1816.
Martino V nel 1418 restaurò l’autorità papale. Durante il secolo XVI lo (—) prese parte alle varie guerre che sconvolsero la penisola italiana.
Con l’egemonia spagnola in Italia e la Riforma [vedi Riforma protestante], lo (—) si trovò marginalizzato, salvo riprendere un certo ruolo a partire dalla Controriforma [vedi]. Sisto V (1585-1590) promosse delle riforme centralistiche nell’amministrazione dello (—), che tuttavia non ne impedirono la decadenza economica e sociale.
Lo (—) fu sconvolto dagli eventi rivoluzionari [vedi Rivoluzione francese] e da Napoleone [vedi Bonaparte Napoleone]. Nel 1797 dovette cedere alla Francia Bologna e la Romagna, nel 1798 fu proclamata la Repubblica romana [vedi], nel 1809 lo (—) fu annesso all’impero francese. Pio VI e Pio VII furono deportati in Francia.
Il Congresso di Vienna [vedi] (1815) restaurò il potere temporale del papa. La politica reazionaria dello (—) fu momentaneamente interrotta da Pio IX (1848), il quale concesse lo Statuto, anche se fu costretto alla fuga dopo la proclamazione della nuova Repubblica Romana. Il ritorno del papa (1850) portò a una nuova politica antiliberale, che gli alienò le simpatie dei patrioti italiani.
Nel 1859 lo (—) fu privato dell’Emilia e della Romagna, a favore del Regno di Sardegna, quindi delle Marche e dell’Umbria. Ridotto nel 1861 alla dimensione dell’attuale regione laziale, con la breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) da parte delle truppe italiane, lo (—) terminò la sua storia.
[vedi anche Questione romana; Guarentigie (legge delle); Lateranensi (Patti)].